Canzoni dai ghetti e dai campi di concentramento
Canzoni sul razzismo e canzoni in cerca di pace

“Come tedesca, nata dopo la Guerra, sposata ad un uomo ebreo, a New York da 20 anni, sono da sempre legata alla storia, terribile, dell’Olocausto. E’ mia responsabilità e dovere etico onorare la cultura del popolo ebreo e stimolare il dialogo su questo orribile passato.”: così la grande cantante ed artista tedesca Ute Lemper spiega le motivazioni che sono alla base di “Songs for Eternity”, spettacolo costruito sulle canzoni scritte nei ghetti e nei campi di concentramento da musicisti ebrei deportati, molti dei quali morirono nelle camere a gas. Il 31 gennaio e il 1 febbraio Ute Lemper porterà “Songs for Eternity” a Torino e a Cuneo, nell’ambito delle iniziative del Giorno della Memoria 2019.

Il comunicato del Consiglio regionale:

http://www.cr.piemonte.it/web/comunicati-stampa/comunicati-stampa-2019/471-gennaio-2019/8560-songs-for-eternity-ute-lemper-a-torino-a-cuneo

Al Conservatorio di Torino e al Teatro Toselli di Cuneo

(ANSA) – TORINO, 16 GEN – La cantante tedesca Ute Lemper si esibisce in brani scritti nei ghetti e nei campi di sterminio il 31 gennaio al Conservatorio di Torino e l’1 febbraio al Teatro Toselli di Cuneo, in occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria 2019.
Un appuntamento molto atteso, gratuito, promosso dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte e dal Polo del ‘900 con il sostegno della Compagnia di San Paolo, della Fondazione Crt, del Goethe-Institut e il patrocinio della Città di Torino e della Comunità Ebraica di Torino.
“La Shoah è la più grande tragedia del ‘900 e i campi di sterminio sono il pozzo più nero della storia umana, ma anche in quei luoghi si fece musica, e farla conoscere vuol dire portare quella storia fuori dai lager”, dice il presidente del Consiglio regionale Nino Boeti, che ricorda anche come il 22 gennaio a Torino verranno installate 15 nuove pietre d’inciampo (Stolpersteine) di Gunter Demningin memoria delle vittime della deportazione.

Piano Francesco Lotoro
Bass Guiseppe Bassi
Bandoneon Victor Villena
Violin Daniel Hoffman
Clarinet Andre Campanella

Concert filmed by RAI in Mantova, Italy

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“Come tedesca, nata dopo la Guerra, sposata ad un uomo ebreo, a New York da 20 anni, sono da sempre legata alla storia, terribile, dell’Olocausto. E’ mia responsabilità e dovere etico onorare la cultura del popolo ebreo e stimolare il dialogo su questo orribile passato.” : così la grande cantante ed artista tedesca Ute Lemper spiega le motivazioni che sono alla base di “Songs for Eternity”, spettacolo costruito sulle canzoni scritte nei ghetti e nei campi di concentramento da musicisti ebrei deportati, molti dei quali morirono nelle camere a gas.
Nel mese di gennaio Ute Lemper porterà “Songs for Eternity” a Torino e a Cuneo, nell’ambito delle iniziative del Giorno della Memoria 2019.
Giovedì 31 gennaio, “Songs for Eternity” andrà in scena al Conservatorio Statale “Giuseppe Verdi”, in piazza Bodoni, a Torino, alle 20.30.
Ute Lemper presenterà questo affascinante repertorio, accompagnata da quattro straordinari musicisti: Vana Gierig pianoforte, Daniel Hoffman violino, Gilad Harel clarinetto, Romain Lecuyer contrabbasso.

L’evento è organizzato dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte e dal Polo del ‘900, con il sostegno della Compagnia di San Paolo e della Fondazione CRT, in collaborazione con il Goethe-Institut Turin e con il patrocinio della Città di Torino e della Comunità Ebraica di Torino.

La presenza a Torino dell’artista internazionale ha riscosso un fortissimo interesse fin dall’annuncio.
Per Boeti, “La risposta dei cittadini con il tutto esaurito al Conservatorio in brevissimo tempo è la conferma che l’arte e la musica sono straordinari strumenti per trasmettere valori e ideali. Come Comitato Resistenza e Costituzione siamo orgogliosi di ospitare a Torino Ute Lemper, nei cui spettacoli dimostra come si possa fare memoria arrivando al cuore delle persone. Rimane il rammarico per i cittadini che non riusciremo ad accogliere al Conservatorio, ma ricordo che l’artista sarà presente il giorno seguente al Polo del ‘900”.
Venerdì 1 febbraio, alle ore 11.30, presso il Polo del ‘900, in via del Carmine 14, Ute Lemper incontrerà il pubblico intervistata dal giornalista e critico musicale de La Stampa Sandro Cappelletto.

Sempre venerdì 1 febbraio, “Songs for Eternity” andrà in scena al Teatro Toselli di Cuneo, alle 21 (via Teatro Giovanni Toselli, 9). Il concerto, ad ingresso gratuito, è organizzato dall’Anpi di Cuneo, con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, della Città di Cuneo, della Fondazione CRC, dell’Associazione partigiana Ignazio Vian e il patrocinio dell’Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Cuneo.
“Il 27 gennaio 2015, a 70 anni dalla liberazione di Auschwitz, sono stata invitata  a cantare canzoni del ghetto ebraico e dei campi di concentramento per commemorare l’Olocausto di Roma – racconta Ute Lemper – ed è in quell’occasione che ho conosciuto Francesco Lotoro, musicista che ha dedicato la sua vita alla ricerca delle canzoni e delle musiche scritte nei campi di concentramento: ne esiste una collezione enorme ed è importante che sia ricordata per l’eternità. È un impegno che ho assunto già nel 1987 quando sono stata protagonista di una grande serie Decca dal titolo “Entartete Musik”, che presentava i compositori ebrei e la loro musica bandita dai nazisti. Con “Songs for Eternity”continuo questa missione. Sono stata catturata da queste canzoni e dalle storie che si celano dietro a ognuna di esse.  Ho studiato così un libro unico nel suo genere, una raccolta di canzoni di Vevel Pasternak del 1948, che raccoglie canzone dei Ghetti e dei campi di concentramento così come il canzoniere di Ilse Weber, pubblicato in Israele negli anni ‘90, dal marito sopravvissuto ad Auschwitz. Entrambe le raccolte mi sono state donate dalla mia amica Orly Beigel che è per metà messicana, metà israeliana ed è figlia di un sopravvissuto all’Olocausto.”

Dichiara Nino Boeti, presidente del Consiglio regionale del Piemonte e consigliere delegato al Comitato Resistenza e Costituzione: “La Shoah costituisce la tragedia più grande del XX secolo, i campi di sterminio sono il pozzo più nero della storia umana. Anche in quei campi è stata composta musica, anche lì sono state cantate canzoni. Classica, canti, canzonette, musica sacra, cabaret, come forma di resistenza, per non arrendersi, per continuare a vivere e sperare. Come ha detto Francesco Lotoro “se questa musica non viene fatta conoscere al mondo, è come se non fosse mai uscita dal lager. E suonarla anche solo una volta significa riscattarla e ottenere quella giustizia che non è stata concessa al compositore”. Abbiamo fortemente voluto commemorare il Giorno della Memoria proponendo il progetto di Ute Lemper, “Songs for Eternity”, quasi a suggello ideale del lavoro svolto dal Comitato Resistenza in questi 5 anni a fianco del Polo del ’900, degli istituti storici della Resistenza, della Comunità ebraica, dell’Anpi, delle associazioni dei deportati. Nella convinzione che attraverso la musica si possa far comprendere ai più giovani cosa è stato lo sterminio nazi-fascista e perché la libertà deve sempre essere difesa”.

Dichiara Sergio Soave, presidente della Fondazione Polo del ‘900: “Ancora una volta abbiamo il piacere di aver contribuito ad un momento importante per la cittadinanza. La prestigiosa presenza di Ute Lemper si inserisce in un ventaglio di eventi dal grande spessore culturale, tessuti fra Enti ed associazioni diverse, con l’obiettivo comune e il dovere civile di ricordare quel che è stato in passato, per evitare che preziose testimonianze vadano perdute”.

Commenta Alessandro Bollo, direttore della Fondazione Polo del ‘900: “Siamo orgogliosi di poter accogliere al Polo del ‘900 Ute Lemper che con “Songs for Eternity” si aggiunge al coro di eventi realizzati per dar voce alle vittime dell’olocausto. Ventotto sono gli eventi realizzati grazie allo straordinario lavoro di tutti gli Enti del Polo. Ventotto momenti diversi di narrazione dei fatti e di riflessione comune fra dibattiti, proiezioni, mostre e letture per bambini, che rispecchiano la varietà di pubblico cui sono rivolti, con particolare attenzione alle scuole e ai giovani”.

“La memoria è una ricchezza collettiva – afferma il presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –: per questo motivo la Fondazione CRT ha voluto contribuire alla realizzazione di ‘Songs for Eternity’, con l’obiettivo di non dimenticare mai e di avvicinare i giovani all’eredità della Storia attraverso il linguaggio universale della musica. Proprio per trasmettere alle nuove generazioni il dramma della Shoah perché non si ripeta più, da alcuni anni la Fondazione CRT porta la Giornata della Memoria nelle scuole medie e superiori del Piemonte e della Valle d’Aosta, coinvolgendo migliaia di studenti in una lezione-concerto: è attraverso iniziative come queste che si costruisce il percorso di formazione dei cittadini di domani, del loro senso civico, della capacità di essere attori di cambiamento, facendo in modo che il ricordo del passato si trasformi in consapevolezza, coscienza, visione”.

“È un forte e costante impegno del Goethe-Institut Turin creare e sostenere momenti di riflessione su questa tragica porzione di storia”, dichiara Roberta Canu, direttore/institutsleiterin  Goethe-Institute Turin und Genua. “Con tale spirito siamo al fianco del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte e del Polo del ‘900, organizzatori di un concerto che, con la forza di canzoni divise tra profondo dolore e insopprimibile speranza, riuscirà a sollecitare la nostra memoria e a parlare alle nostre coscienze”.

“L’iniziativa del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, in occasione del Giorno della Memoria 2019, di portare a Torino e a Cuneo, con la straordinaria partecipazione di Ute Lemper, le canzoni scritte nei campi di sterminio va salutata con il più grande apprezzamento”, afferma Dario Disegni, presidente della Comunità Ebraica di Torino. “Anche la musica può contribuire alla trasmissione della memoria, oggi più che mai necessaria in un mondo nel quale tornano a farsi sentire inquietanti i fantasmi dell’intolleranza, del razzismo, dell’antisemitismo e della xenofobia. Quest’anno, accanto ai momenti di riflessione, alle attività nelle scuole, ai concerti e alle rappresentazioni teatrali, Torino ospiterà anche un evento del tutto particolare: la “Run for Mem”, una marcia attraverso i luoghi della persecuzione nazifascista, per ribadire – come ci ha insegnato Primo Levi, di cui ricordiamo nel 2019 il centenario della nascita – che conoscere gli orrori del passato è indispensabile per evitare che possano ritornare anche oggi”.

“L’ANPI della provincia di Cuneo non può esimersi dal prendere parte all’evento organizzato in collaborazione con il Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, per la sua storia e per il suo trascorso”, spiega Ughetta Biancotto, presidente ANPI Provincia Cuneo. Cuneo e molti comuni della provincia hanno pagato un tributo notevole nella guerra di Liberazione. Ne costituisce una testimonianza il memoriale della Deportazione a Borgo San Dalmazzo, che ricorda i circa 400 Ebrei da lì partiti e deportati ad Auschwitz- Birkenau e mai più ritornati. Altri fuggivano a piedi dalla Francia libera dopo l’8 settembre 1943 da Saint Martin Vésubie; erano uomini, donne e bambini. Forse anche loro sono stati autori dei canti e delle musiche del programma della serata!”.

“Non ci può essere futuro senza memoria del passato”, commenta Giandomenico Genta, presidente Fondazione CRC. “La Shoah ha rappresentato una ferita profonda nella nostra storia: attraverso il sostegno a iniziative come questa la Fondazione CRC intende mantenere viva la memoria del passato, restituendo voce e dignità a chi durante la Seconda Guerra Mondiale è stato privato di tutto, ma non ha perso la speranza e la voglia di far sentire la propria voce. Le canzoni raccolte rappresentano una testimonianza preziosa e un invito a giovani e adulti a fermarsi ad ascoltare, a ricordare le radici su cui si fonda la nostra società e a vivere il presente con maggiore consapevolezza”.

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